9/11 Memorial

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World Trade Center

Bastano pochi secondi, bastano pochi respiri in questo luogo distrutto, per rendersi conto di come il tempo non cancelli il dolore, di come il tempo non guarisca certe ferite inflitte dalla brutalità e dalla cattiveria umana.
Nomi di innocenti vittime e grandi eroi incisi su lastre di bronzo per non dimenticare, per rendere onore.
Acqua che scorre incessante a tentare di riempire queste enormi vasche costruite dove sorgevano fiere le torri gemelle, senza però ottenere risultati. Come a dire: “niente colmerà questo vuoto, niente colmerà la sofferenza di queste perdite, ma imperterrita continuerò a scorrere, lottare ed andare avanti, troverò sempre la forza di continuare.”
È assurda la commozione che ti travolge sfiorando queste lastre, ascoltando il rumore dell’acqua scorrere, respirando l’aria che qui si fa più pesante.. E il respiro si spezza, le lacrime scendono ed inizi a percepire questo senso di impotenza e solitudine. Poi ti guardi intorno e ti rendi conto che non sei solo. Mille altre persone condividono con te questi attimi e rendono la sofferenza meno pesante.
Sguardi commossi di persone da ogni parte del mondo che si incrociano, come a dirti: “Io ci sono. Siamo il mondo. Rialziamoci insieme mano nella mano.”

Quanto sei stata forte America a rialzarti fiera, a riprenderti il tuo splendore onorando i tuoi eroi e porgendo il tuo più umile rispetto alle vittime innocenti che ti hanno abbandonata. God bless you, America.

Tutto ciò dimostra che quando ce n’è bisogno siamo in grado di venirci incontro e di prenderci cura l’uno dell’altro con una compassione infinita.
Questo ti fa intravedere un barlume di speranza nell’umanità… Presto distrutto dall’ignoranza di alcune persone. E la commozione cede il passo alla paura. Si, perché purtroppo davanti a questo dolore ci sono persone che sentono l’esigenza di farsi un selfie o di farsi scattare una foto sorridendo. Ora mi chiedo dove siano cuore e cervello di questi individui. E mi domando dove andremo a finire in un mondo dove l’ignoranza e la disinformazione regnano sovrane.
Se davanti a tale pagina nera, davanti a circa 3000 nomi incisi, davanti a tale dolore, il buon senso non entra in gioco, mi domando seriamente e con molta preoccupazione, se tutto ciò non sia destinato a ripetersi…

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